Castiglione Bellaria 0 - 0
Stadio Danilo Martelli di Mantova, domenica 2 settembre 2012
Ore 15:00
Campionato II Divisione di Lega Pro – 1 giornata del girone di andata
FC CASTIGLIONE – Bellaria 0 – 0
FC Castiglione:
iali, Marongiu, Pini, Sandrini, Ruffini, Notari, Prevacini (dal 65’ Talato), Chiazzolino, Tonani, Maccabiti (dall’87’ Faroni), Radrezza.
Altri a disposizione: Bason, Solini, Morandi, Mangili, Uggeri.
Allenatore sig. Lorenzo Ciulli
Bellaria:
Rossini, Cassese, Masullo, Mariani, Gerolino, Fantini, Liguori (dal 46’ Maniero), Raparo, Foggia (dal 75’ De Luca), Tattini, Angelino (dall’82’ Mastromarino).
Altri a disposizione: Cavallari, Ulizio, Lovric, Bianchini.
Allenatore sig. Alfonso Pepe
Arbitro il sig. Ferrari di Mestre, coadiuvato dai sigg. Fassina e Rossini
Esplulso al 45’ Raparo (Bellaria) per doppia ammonizione
Ammoniti: Sandrini; Gerolino, Mariani, Masullo, Tattini, Mastromarino
Angoli: 12 a 0 per l’FC Castiglione
Recupero: 2’ (I) e 3’+1’ (II)
Spettatori: poco oltre 200
Note: giornata coperta, campo in condizioni accettabili.
Il commento di Ernesto Valerio:
L’ETA’ DEL FERRO
Che la Lega Pro fosse una categoria dura era cosa nota, ai tifosi come a tutta la dirigenza rossoblu. Che fosse così maschia, cattiva e a tratti un po’ insolente, beh, è una cosa che i più scoprono non piacevolmente oggi. Il Castiglione esordisce a Mantova per la prima gara da professionista sotto un cielo grigio e minaccioso di pioggia, in uno stadio troppo grande per quelli che sono i volumi (seppur più che dignitosi) della tifoserie aloisiana e con il settore ospiti chiuso per assenza di supporter (come dire: riflettere sulla questione stadio, ai piani alti, sembra cosa così assurda? A noi, personalmente, no). Il Bellaria giunge in un confuso silenzio a questo campionato, con una squadra a cantiere aperto (stile Salerno – Reggio Calabria) e con tanti giocatori ancora da tesserare: un mistero in più alla vigilia di questo esordio, che di certo non ha facilitato il lavoro per il tecnico Ciulli. La partita è però, nonostante le premesse, sintetizzabile in un unico dato: 12 a 0, questo il risultato dei calci d’angolo a favore del Castiglione. Un assedio non solo numerico, durato per più di un’ora (tra le occasioni, due occasionissime per Maccabiti e un palo di Tonani di testa al 92’!) con i rossoblu in affanno solo nei primi trenta minuti, utilizzati per prendere le misure al campo e agli avversari: più che nelle trame di gioco o negli schemi, i giocatori castiglionesi han dovuto fare i conti con la fisicità e la cattiveria degli ospiti, che mai hanno tirato indietro la gamba e hanno impostato tutta la gara (vuoi per scelta, vuoi per necessità, vuoi per filosofia) soltanto sul corpo e sui piedi … degli avversari. Non che questa voglia essere una sterile j’accuse per un mondo del calcio “senza calci”, affatto; ma crediamo possa essere utile a tutti, dal più alto dei tifosi al più “piccolo” dei giocatori, per immergersi in questa nuova realtà che abbandona i - seppur ristretti - tecnicismi e fantasie da numero 10 delle categorie più basse (o più alte: la fantasia non ammette vie di mezzo, e vive di estremismi), e si mette invece i panni (sporchi di sangue e di fango) dell’operaio calcistico. Qui, in Lega Pro, si viene picchiati e si picchia come fabbri: sarà la nostra età del ferro.
Torniamo a casa (o meglio, restiamo in provincia seppur lontani) con un punto, ce lo teniamo stretto e proviamo a guardare il bicchiere in maniera diversa: i più opteranno per il mezzo vuoto, noi andiamo a curiosare nel mezzo pieno. L’unica certezza è che il bicchiere, in mano, ce lo troviamo non colmo: e di sete, noi, ne abbiamo sempre tanta.